Aree di intervento
∘ ETÀ ADULTA∘
∘ INFANZIA ∘
∘ ADOLESCENZA ∘
∘ FAMIGLIA ∘
∘ COPPIA∘
L’infanzia, l’adolescenza e l’età adulta sono fasi dello sviluppo in cui l’individuo affronta numerosi cambiamenti che avvengono sul piano fisico, del pensiero, affettivo e comportamentale. Nel corso dell’infanzia e adolescenza l’inserimento nella scuola, l’integrazione con i coetanei, l’apprendere le regole sociali dello stare in gruppo sono solo alcune delle condizioni che il bambino e l’adolescente si trovano ad affrontare e non è raro che, durante tali esperienze, possano incontrare delle difficoltà.
A volte le difficoltà ed il disagio sono tali da compromettere il funzionamento psichico della persona, dando luogo ad una sofferenza che spesso i bambini e gli adolescenti non riescono ad esprimere in modo chiaro e che può evolvere verso lo sviluppo di un vero e proprio disturbo mentale.
È importante, per questo, individuare eventuali segni di difficoltà che il soggetto presenta, al fine di prevenire la strutturazione di una patologia.
Tuttavia, è da considerare che alcune manifestazioni emozionali e comportamentali possono essere transitorie e dipendenti dal contesto. Per questo motivo la diagnosi in ambito evolutivo va effettuata da un clinico esperto in età evolutiva attraverso un’accurata valutazione diagnostica che prenda in considerazione il carattere transitorio di alcuni comportamenti e le trasformazioni fisiche e mentali tipiche di questa fascia di età.
L’età adulta è la tappa della vita che si estende dalla fine dell’adolescenza all’età senile ed è segnata da modificazioni fisiche, psicologiche e sociali di particolare rilevanza.
Nel corso di questa ampia fase così ricca di cambiamenti, evoluzioni, problemi complessi da affrontare e da risolvere con ragionevolezza e adattabilità, può emergere il bisogno di confrontarsi con un professionista a cui chiedere aiuto per superare i momenti di crisi e per riformulare il proprio progetto di vita.
L’ intervento a supporto degli adulti è mirato all’aumento della consapevolezza di ciò che sta accadendo alla persona in un determinato momento critico della sua vita, per favorire la presa di nuove decisioni buone per sé, in modo da promuovere un cambiamento duraturo nella direzione desiderata. E’ altresì volto ad alimentare la consapevolezza dei propri aspetti di risorsa e di limite, a sviluppare uno sguardo accogliente verso se stesso e la propria realtà e a rafforzare la progettualità e l’atteggiamento di speranza.
I percorsi di aiuto, attraverso interventi di supporto psicologico, di counseling o di psicoterapia, diversificati, personalizzati e integrati all’occorrenza, offrono un concreto sostegno laddove si presentano: .
∘ difficoltà relazionali
∘ mancanza di sicurezza e di fiducia in se stesso
∘ problemi con l’immagine di sé e nella gestione del proprio corpo
∘ difficoltà a gestire situazioni di frustrazione nella vita relazionale o lavorativa
∘ incapacità ad effettuare scelte definitive
∘ malattie, Perdite o lutti
∘ conflitti
∘ psicopatologie di diversa natura.
Dopo un primo colloquio di analisi del bisogno, si individua il percorso di aiuto più adeguato alle difficoltà evidenziate e si viene seguiti e accompagnati durante tutto il percorso fino alla riattivazione di tutte quelle risorse personali che possano ridare motivazione e slancio e permettere all’adulto di proseguire il proprio cammino di vita in autonomia.
L’intervento psicologico in età evolutiva può essere indicato sia in presenza di difficoltà limitate, puramente a scopo di prevenzione e sostegno, sia in caso di disturbo conclamato, sotto forma di psicoterapia.
L’intervento di prevenzione e supporto può essere utile quando si verificano, ad esempio, delle esperienze di lutto, di separazione dei genitori, di passaggio da un grado di scuola all’altro che hanno un impatto affettivo marcato sul bambino o sull’adolescente.
Un intervento in questi termini può facilitare allora l’elaborazione dell’esperienza vissuta e la riduzione della durata della sofferenza. Quando, invece, si riscontra la presenza di un disturbo vero e proprio è necessario intervenire attraverso un intervento psicoterapeutico specifico per l’età evolutiva e finalizzato alla riduzione dei sintomi e alla cura del disturbo.
Presso il mio studio mi occupo di presa in carico di bambini e ragazzi con difficoltà o disturbi nelle seguenti aree:
∘ Comportamentale (iperattività, disturbi dello spettro autistico, Disturbo oppositivo provocatori, disturbo della condotta)
∘ Apprendimenti (lettura, scrittura e calcolo)
∘ Cognitiva (difficoltà di attenzione, disabilità intellettive)
∘ Linguaggio (assenza di linguaggio, disturbo di linguaggio compreso e/o prodotto, disprassia verbale)
∘ Motoria (Disturbo evolutivo specifico della funzione motoria o disprassia, ritardo psicomotorio)
∘ Scolastica (difficoltà relazionali, aggressività o chiusura, disagio, scarsa autostima)
∘ Disturbi d’ansia (da separazione, mutismo selettivo, fobia specifica, fobia sociale, disturbo ossessivo compulsivo)
Quando comincio un percorso terapeutico in età evolutiva seguo alcune procedure standard che prevedono:
∘ un primo colloquio con i genitori o con chi si occupa dell’educazione e della cura del bambino (caregiver);
∘ successivi 4 o 5 colloqui di osservazione e valutazione con il bambino stesso;
∘ un incontro finale di restituzione di ciò che si è compreso ai genitori per la condivisione della diagnosi e per stabilire le linee generali del progetto terapeutico.
Procedo con la costante partecipazione dei genitori, degli insegnanti e, qualora ce ne fosse bisogno, anche della rete familiare più ampia. La partecipazione dei genitori è fondamentale, perché l’intervento oltre a decodificare il bisogno del bambino, deve restituire ai genitori una consapevolezza nuova e strumenti più efficaci di comunicazione con il loro figlio.
Tra gli elementi che da sempre contraddistinguono la famiglia, l’aspetto della genitorialità è sempre stato ritenuto centrale, rispetto a quello della coniugalità. Queste due prospettive in realtà s’intrecciano e si influenzano costantemente. Diversi sono gli studi che concepiscono la nascita e la presenza costante di un figlio come un evento che comporta dei cambiamenti significativi sia a livello individuale, sia per la coppia, per una ridefinizione del legame in due sottosistemi (coniugale e genitoriale), distinti ma correlati e in costante interazione, nonché indispensabili per mantenere una certa stabilità emotiva, familiare e individuale. In un percorso di psicoterapia di coppia la coppia ha modo di conoscere meglio come funziona, quali sono le aree di criticità e quali i punti di forza. Le relazioni, anche quelle più solide, possono attraversare fasi difficili e momenti bui. Non sempre il sentimento salva il legame, la passione cede il passo all’affetto e l’abitudine sembra non bastare più a salvare un rapporto che sembrava indistruttibile. Il più delle volte i problemi della coppia hanno origine da problemi comunicativi. I partner non riescono a parlare senza sfociare in un litigio, a confrontarsi, tendono ad aggredirsi l’un l’altro o a criticarsi, faticano a capire il punto di vista dell’altro, si sentono giudicati, si chiudono sulla difensiva. Il percorso offre un contesto neutro e non giudicante in cui i due partner possano sentirsi liberi di parlare dei loro problemi e la mia funzione è aiutarli a comunicare in modo efficace, fornire loro gli strumenti per la comprensione e la risoluzione di problemi che in autonomia sembrano insormontabili. Il percorso diviene pertanto un processo di apprendimento che permette ai due partner di confrontarsi imparando a usare tecniche rieducative di comunicazione assertiva, tecniche di gestione dello stress e del conflitto, tecniche di rilassamento, tecniche per allenare l’intelligenza emotiva. Impareranno a conoscere e capire meglio il partner, a rinsaldare la relazione, a tornare ad amarsi. Sono tanti i settori in cui ciascun partner può migliorare ed è motivo di grande soddisfazione poter acquisire nuove risorse poiché ne beneficia il singolo per primo, la coppia e la genitorialità di riflesso. Personalmente credo che ogni relazione seria meriti un’opportunità e, se non funziona, una conclusione dignitosa.
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